Cass.21 marzo 2020 n.3323

I coniugi “separati in casa” possono ottenere egualmente la sentenza di scioglimento degli effetti civili di matrimonio, pur avendo continuato a vivere sotto lo stesso tetto durante la separazione legale. Questo perché, ciò che è rilevante è che non vi sia stata “comunione materiale e spirituale”, e cioè che non sussista la volontà di “riservare al coniuge la posizione di esclusivo compagno di vita”.Secondo Trattandosi di una anomala separazione in casa, laddove i coniugi, pur dividendo il tetto, provvedevano autonomamente alle proprie necessità ed alla propria gestione, rimanendo in due ambienti distinti, consumando i pasti separatamente e dormendo in due camere separate, senza alcuna partecipazione dell’uno nella vita dell’altro, va ribaltata la decisione delle precedenti corti e deve essere accolta la domanda divorzile.

Pubblicazioni Avv. Maurizio Bruno

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